22/06/2013
Oggi è cominciato il vero e proprio viaggio on the road. Oggi abbiamo ritirato la nostra auto a noleggio, prenotata e pagata da casa con Alamo, e ci siamo messi su strada, lasciando San Francisco.
Guidare in un paese così diverso, con strade e regole diverse, non è certo facile, ma Ale non si fa prendere dal panico e se la cava egregiamente. La nostra prossima tappa è lo Yosemite National Park, spostandoci un pò ad est dello stato della California, un parco naturale immerso nel verde e nella natura più incontaminata con laghi, cascate e ruscelli da mozzare il fiato. Questo posto inoltre, è famoso per essere regno di orsi e altri animali più o meno simpatici e più o meno pericolosi, come il leone di montagna (una specie di puma!). Le guide infatti raccomandano di non lasciare cibo in giro o nella propria auto perchè gli orsacchiotti, attratti dall’odore, potrebbero sfasciare tutto, persone e beni, per prendersi la pappa! Noi, per fortuna, non vediamo neppure un orso durante il nostro soggiorno in questo parco meraviglioso, e va benissimo così.

Orsacchiotto
Dopo diverse ore di viaggio lungo le imponenti strade della California, giungiamo al nostro alloggio, lo SUGAR PINE RANCH, un ranch, per l’appunto, immerso nella foresta, a pochi km dalla cittadina di Groveland, che ci offre degli adorabili cottage rustici immersi nel verde e una piscina nella parte più alta della proprietà. E’ un luogo magico. I proprietari sono carinissimi, due coniugi sulla sessantina, e, tral’altro, scopriamo che la moglie ha origini italiane e si ferma con piacere a chiacchierare con noi del più e del meno e del nostro, così detto, Belpaese.
Nel pomeriggio, cominciamo ad esplorare il parco in macchina, giungiamo all’ingresso vero e proprio, dove ci sono le cabine dei rangers, e facciamo il National Park Pass, al costo di $80 per auto, ma che ci sarà molto utile per tutti gli altri parchi nazionali che visiteremo durante questo viaggio.
A sera, rientrati al ranch, ci aspetta una sorpresa inaspettata: riusciamo a vedere e a riprendere con la videocamera due cerbiatti liberi in natura. Un’emozione e un momento unico, quello di rimanere fermi, in silenzio, trattenendo il respiro, ad osservarli per non spaventarli.

cerbiatti
23/06/2013
Il giorno dopo, lasciamo molto a malincuore il nostro ranch e ci rimettiamo in viaggio. Non dopo aver fatto un’abbondante colazione che ci è stata servita in un cestino da picnic e ci è stata portata direttamente dai proprietari. Questa volta, dedicheremo l’intera giornata al parco, addentrandoci fin nel suo cuore pulsante, per poi risalire verso il Tioga Pass, e raggiungere Lee Vining, paesino sulla montagna in cui abbiamo prenotato per la notte.
Cartina del parco in mano, parcheggiamo l’auto c/o lo Yosemite Village. Da qui partono numerose navette gratuite per la visita al parco e vari trial piuttosto interessanti, più o meno impegnativi. Decidiamo di percorrere a piedi il trial che porta nella parte bassa delle Yosemite Falls, cascate mozzafiato. Scopriamo poi ruscelli, scoiattoli, uccelli dal piumaggio azzurro, laghi e valli incantate. Siamo davvero felici di essere qui!
Riprendiamo dunque l’auto, percorrendo il Tioga Pass, un passo di montagna sulla Sierra Nevada. La strada è in salita ed è piena di curve a strapiombo, ma è perfettamente asfaltata. Purtroppo, veniamo accostati da una volante della polizia che ci chiede se per caso abbiamo avvistato una motocicletta che cadeva giù dallo strapiombo, perchè gli era stata segnalata. Molto rattristati da questo fatto perchè ahimè, se cadevi da lì, non avevi molto scampo, riprendiamo il nostro percorso e finalmente giungiamo a Lee Vining, paesino di soli 400 abitanti affacciato sui laghi Monolake. Soggiorniamo al LATTE E CAFFE MONO MOTEL, grazioso e caratteristico.
Qui, veniamo colpiti dalla vastità del paesaggio. L’immensità si estende davanti a noi. Guardandoci intorno, non ci sono paesi, nè città, per km e km… C’è pace nell’aria. I laghi, le piante e le montagne si estendono indisturbati a perdita d’occhio.
Ceniamo in una steakhouse e andiamo a nanna con gli occhi ancora pieni di tutta quella immensità.