Tess, mia cara Tess…

Questa è Tess Holliday, una Plus Size Model Americana, di cui vi avevo già parlato in precedenza, QUI, che recentemente ha firmato un bel contratto con una grande agenzia di modelle, il che le ha dato grande visibilità e, naturalmente, l’ha data in pasto a numerose critiche, critiche a proposito del fatto che, un corpo come il suo, obeso, malato, non dovrebbe essere mostrato sulle copertine delle riviste. Io sono felice per Tess e penso che lei lanci un messaggio positivissimo. E’obesa, questo è indubbio, ma è anche bellissima e soprattutto è molto sicura di sè, si vede dal suo sguardo, dalle sue pose e lo si capisce dalle dichiarazioni che spesso rilascia in giro. Io sono contenta per lei e appoggio appieno il suo messaggio che, attenzione, non è: “grasso è bello! Ragazze, strafocatevi così diventate tutte come me!”, ma è un messaggio ben diverso di accettazione e amore, un messaggio contro la discriminazione e contro la convinzione che esistano corpi di serie A e corpi di serie B.

Inutile dirvi che, andando in giro sui vari social, quando si incappa in una foto di Tess, leggere i commenti dei vari opinionisti improvvisati, è un vero strazio. Un pò perchè dimostra come, certa gente abbia un cervellino davvero piccolo piccolo (eh, già, amico mio: io posso sempre dimagrire, ma tu sei fottuto!), e parlo di quelli che la insultano pesantemente e che per me non meritano neanche risposta e neppure di essere presi in considerazione come esseri dotati di intelletto; ma il peggio è che, leggendo i commenti, si incappa sempre, e sono i più numerosi, in quelli che si “preoccupano” della salute della nostra Tess (ma andate a fare volontariato in ospedale se vi preoccupa la salute di gente che manco conoscete!); oppure commenti di donne, spesso curvy o plus size anche loro, che dicono che è troppo, che non va bene, che è ridicola…

Leggere certe cose mi fa sempre male al cuore. Ma tanto, ve lo giuro. Perchè capisco che l’umanità non è pronta. Non è pronta per amare, per accettare il prossimo in maniera incondizionata, senza discriminare, senza escludere, senza ferire…

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Scene da un Matrimonio: Dove ho Trovato il mio Abito da Sposa Plus Size

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E’ tempo di primavera, è tempo di uccellini che cantano, è tempo di passeggiate all’aria aperta, è tempo di matrimoni!

Io mi sono sposata proprio nel mese di Aprile, il 28, 4 anni fa, in una giornata un pò nuvolosa e nemmeno troppo calda, ma perfetta per me che avrei odiato profondamente una giornata calda e afosa che mi facesse sciogliere tutto il trucco e sudare nell’enorme abito da sposa.

Ovviamente, durante i preparativi per il mio mio matrimonio, un pensiero fisso mi assillava giorno e notte: troverò l’abito da sposa dei miei sogni, pur portando una taglia plus? Sembrava impossibile, soprattutto considerando che il mio è stato un matrimonio low cost, per quanto low cost possano essere i matrimoni del sud, è ovvio! All’inizio non volevo neppure andare in chiesa, non essendo credente, ma… che vi devo dire… la nonna, la zia, la mamma, la suocera si sono parcheggiate nelle nostre orecchie a tal punto che gliel’abbiamo data vinta. Anche se il nostro matrimonio ideale sarebbe stato quello di scappare entrambi a Las Vegas, e ciao! Comunque… è andata così, e dunque c’è stata la chiesa, l’abito, la sala ricevimenti, le bomboniere, i fiori, il coro, ecc, ecc… Però, mi sono rifiutata di spendere cifre assurde e sono riuscita a rimanere nel budget scovando, qua e là, delle vere occasioni. Ad esempio, ho fatto fare le partecipazioni ad una ragazza che ho trovato on line e mi sono piaciute moltissimo, pagate pochissimo. Oppure, abbiamo optato per un agriturismo immerso nel verde anzichè il classico salone delle feste. E così via… Ovviamente, anche il mio abito doveva essere low cost. Ma come fare, data la mia taglia?

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Rebel Wilson sul numero di Maggio di Elle UK

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Ciao Amiche Tonde!

E’ da un pò ormai che sono emerse, nel cinema made in USA, alcune figure femminili interessanti e non convenzionali, alcune attrici che, pur portando una taglia plus e pur non rivestendo propriamente i panni dell’esile principessina messa lì per bellezza, sono riuscite a farsi strada nella grande industria cinematografica di Hollywood, soprattutto nel campo della commedia (e spero, un giorno, che una figura di donna plus possa essere vista anche diversamente, ovvero non necessariamente come un clown, ma come una bella donna, con fascino e carisma, capace di rivestire qualsiasi ruolo, ma forse per questo bisognerà ancora attendere).

Tra queste nuove attrici plus size, negli ultimi anni, si è fatta strada Rebel Wilson: attrice, sceneggiatrice e comica australiana, che forse ricorderete in alcune commedie come: “Una notte al museo 3 – il segreto del faraone“, “Che cosa aspettarsi quando si aspetta” & “The Wedding Party“. Bionda e formosa, Rebel ce l’ha fatta, ed Elle UK le dedica persino la copertina del numero di Maggio 2015, definendola “la ragazza del momento“, al grido (o all’ashtag): #BeMoreRebel .

Conosciamola meglio dunque e vediamo insieme cosa ha dichiarato a Elle UK.

Su Elleuk.com leggiamo: ‘In soli quattro anni, Rebel ha costruito una carriera degna di uno dei più richiesti signori di Hollywood, ma è stato in circostanze non convenzionali che ha deciso di perseguire il suo amore per la recitazione: ‘ Ero in Mozambico per un viaggio. Ho preso la malaria e le medicine mi hanno causato un’allucinazione. Ho sognato di aver vinto un Oscar per la recitazione. So che può sembrare stupido, ma era così reale e in quel momento ho capito che sarebbe successo. Quando sono tornata, tutti dicevano: “Rebel, non puoi essere un’attrice perché sei così intelligente,” ma io ero sicura ‘, ricorda. Continua a leggere

L’Agnello Sacrificale… le Feste e la Persecuzione della Curvy a Tavola

buona pasqua e vaffanculo

Visto che siamo sotto Pasqua e, dato che durante le feste comandate ci si riunisce con i parenti, si organizzano pranzi, riunioni di famiglia, e dunque si incontra un pò di gente che non si vorrebbe incontrare, il titolo del post mi sembra appropriato e si riferisce, in particolare, a quel membro sfigato della famiglia, quello che verrà preso di mira per tutte le feste, quello a cui verrà rimproverato di mangiare troppo, di essere fuori forma, di non avere una vita sana… L’agnello sacrificale, appunto. Siete voi questo esemplare? Ebbene, se lo siete, immagino che le riunioni di famiglia per voi non siano affatto piacevoli.

Quando ci si siede a tavola si ha a che fare col cibo. Il cibo è causa del grasso. Il grasso è meglio che mangi poco cibo.

Questo è il sillogismo alla base delle persecuzioni durante le feste. Se poi, per caso: siete single, o non vi siete ancora laureate, o magari non riuscite a trovare lavoro… Ecco, sappiate che ogni cosa verrà imputata al fatto che siete grassi. E’ quello il problema, sempre.

E se si allunga la mano per prendere un’ altra fetta di pane, o se si chiede il bis del cannellone libidinoso che vi concedete solo a Pasqua, o se, infine – Dio non voglia – si mangia sia la colomba che l’uovo di cioccolato insieme, ci sarà qualcuno della famiglia che, diligentemente, vi ricorderà, per il vostro bene, sia chiaro, che siete grassi e che sarebbe meglio non farlo. E la cosa più divertente è che ve lo ricorderà a tavola, davanti a tutti, perchè no: davanti al vostro fidanzato (magari invitato per la prima volta a casa), davanti ai vostri figli, dinanzi all’intera famiglia, anche a quei parenti che vedete una volta all’anno, umiliandovi irrimediabilmente.

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Io non rido

E fattela ‘na risata! Suvvia, era solo uno scherzo! Ma dai, è un gioco!

E’ un gioco a cui giocate solo voi; non è affatto uno scherzo per chi è al centro delle vostre attenzioni; no, non me la faccio una risata, non ci trovo proprio un bel nulla da ridere e datemi della pesante, se volete, ma io non solo non rido, ma zitta non ci sto! Non più.

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I casi di cronaca ormai si moltiplicano. L’ultimo “scherzetto divertente” è stato quello di Siani durante la prima serata del Festival di Sanremo, ma potrei citarvene un elenco infinito. Anche voi potreste. E si, perchè nell’arco delle nostre vite siamo state tutte oggetto, chi più chi meno, di questi “giochi divertenti per bambini deficienti”. Di cosa sto parlando?! Della derisione, dello scherno, dell’umiliazione inflitta volontariamente, ma sempre mascherata da gran burloneria del secolo. Quanto è simpatico il ragazzo che, di fronte a tutta la scuola, vi urla “cicciona“, nell’atrio. Lui si fa forte e figo e si sente superiore a voi. Tutti ridono… tranne la cicciona. La cicciona in questione vorrebbe, nell’ordine: scomparire, sprofondare, morire. Un gran bello scherzo, vero?! Di questo parlo.

Quando mi sono unita al coro di indignazione nei confronti della spiacevole battuta di Siani al bambino obeso seduto in prima fila durante il Festival della Canzone Italiana, qualcuno mi ha rimproverata dicendo che la stavo facendo troppo lunga, che era uno scherzo, che noi che ci indignamo siamo pesanti, siamo “scoccianti”, ci attacchiamo a qualsiasi cosa pur di far polemica. Ebbene, questo non è vero, a parer mio. Continua a leggere

TondaMente su Style Papers Italia!

Perdonatemi, ma sono sempre in ritardo! In realtà la notizia ve l’avevo già data tramite Facebook, ma forse qualche lettrice del blog che non è sui social se l’è persa.

Comunque, mai nella vita avrei detto che sarei apparsa su una rivista di moda. Eppure, ecco qui. Dimostrazione che il futuro è davvero imprevedibile e che la piccola TondaMente fa qualche passettino in avanti.

Sono sul numero di Gennaio di Style Papers Italia con un’intervista molto carina! 😉

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Stay Tuned on TondaMente Curvy Blog! 

Storia di un Pesce Rosso – una Storia di Prospettive Errate

Questa del Pesce Rosso è una storia vera. E’ la storia del mio pesce rosso.

Un tempo, anche TondaMente è stata bambina. Era sempre tonda e paffuta, solo che era più nanetta e più curiosa, sicuramente più spontanea ed entusiasta di oggi. Era una di quelle bimbe sempre sorridenti e un pò ingenue, una bimba che guardava un sacco di cartoni animati della Disney, pensava che il mondo fosse un posto meraviglioso e non vedeva l’ora di crescere per poterlo esplorare.

Fino alla prima elementare TondaMente visse in un paesino in provincia di Brescia. Seppure originaria della Puglia, i suoi genitori avevano trovato lavoro al nord e tutta la famigliola viveva in un appartamento in un paesino piccino, con una fontana al centro, una fontana piena di pesci rossi a cui la gente, a volte, buttava qualche mollichina da mangiare. A TondaMente piaceva un sacco soffermarsi a guardare i pesciolini.

Poi, un giorno, finalmente, TondaMente ebbe il suo pesce rosso personale. Aveva una boccia rotonda e nuotava tranquillo. Addirittura, il pesciolino giocava con la bambina e, quando lei metteva un dito sul vetro della boccia, l’animale si avvicinava e gli dava un bacino, seguendolo poi in ogni movimento. Il pesce non parlava e non faceva nemmeno dei versi, non era molto di compagnia, però alla piccola piaceva mettersi lì e guardarlo, e poi era suo compito dargli da mangiare, una vera e propria responsabilità da grandi, e lei ne era orgogliosa.

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Intervista alla Nutrizionista Chiara Caffarata. “Siamo entità a 4 dimensioni” – “La Bilancia è l’amica più infida di una donna”

Ciao Ragazze! Con l’articolo di oggi riprendiamo il filone delle interviste, ho pensato di intervistare per voi una professionista nel campo della nutrizione, ma prima vorrei fare una piccola premessa sul perchè ho deciso di farlo.

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Sono sempre stata incuriosita dalla figura del nutrizionista, sono stata da tanti dietologi nel corso della mia vita e nel corso della mia lotta contro il peso in eccesso, ma non sono mai stata da un nutrizionista, eppure ne ho spesso sentito parlare da amiche e conoscenti. Spesso addirittura, mi è capitato di sentire storie di persone che non erano mai riuscite a perdere peso in maniera definitiva e con il nutrizionista di fiducia ci sono riuscite, quindi questa figura, se non altro, mi incuriosisce molto; poi è capitata una cosa, una cosa “a pelle”, come si dice, che mi ha spinta a contattare questa persona in particolare e a proporle l’intervista. Su un gruppo Facebook dedicato alle donne curvy e non solo, dove ci sono anche molte ragazze che hanno intrapreso dei programmi di dimagrimento, fu pubblicata una foto. Una foto che vedrete anche voi, più in basso, nel corso dell’intervista e che a me, a primo acchito, non era piaciuta per niente, e anche a secondo acchito a dire il vero. Si trattava dell’immagine di una sorta di scultura, una statua, in cui c’era una donna magra dentro una donna grassa, e la magra cercava di farsi strada con uno scalpello, demolendo il corpo grasso attorno a lei. I commenti alla foto erano vari, ma l’immagine era stata postata con un intento positivo, di incoraggiamento, al grido di: “Remiamo verso un corpo migliore – questa immagine vale più di mille parole”. Voleva essere un’incitazione al dimagrimento, a “farcela”. Naturalmente ne è seguito un acceso dibattito: c’era chi sosteneva la positività della foto e c’era chi, invece, no. Mi colpì molto il commento di una certa Chiara Caffarata, che, tra le altre cose, scriveva:

Ricordatevi che non siamo un’immagine riflessa nello specchio, bidimensionale, siamo un’entità a 4 dimensioni: le tre spaziali e l’anima o essenza, che dir si voglia!

Sapevo che la persona in questione era una nutrizionista, l’avevo letto in precedenza, quando si era presentata al gruppo, così l’ho contattata, perchè il suo messaggio mi sembrava molto positivo e ho pensato di fare una bella chiacchierata con lei. Ecco a voi dunque l’intervista alla Dott.ssa Chiara Caffarata, Biologo Nutrizionista, esperto nell’elaborazione di diete.

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Questo Non è un Paese per Grassi

Finalmente sto scrivendo queste parole, finalmente ho trovato il momento giusto  e il tempo per fermarmi un attimo e scrivere di questo. Era tanto tempo che lo desideravo. Perciò, ovviamente, sono in ritardo su un pò di questioni. Ma ci tenevo molto a dire la mia.

Questo non è un paese per grassi“, non mi riferisco solo all’Italia, in quanto paese, ma al Mondo intero, senza esclusioni. Non è un paese per grassi: non è un Mondo per grassi, i grassi non sono bene accetti e non godono di vita facile mai o quasi mai, in qualsiasi parte del pianeta.

Recentemente è successo di tutto. Sono accadute cose che avrei preferito non sentire, meglio se non fossero proprio accadute. Fatti di cronaca, che sono stati ampiamente commentati ed analizzati. Ebbene, vorrei parlarne con voi. Vorrei, seriamente, che ci fosse un confronto, uno scambio di idee a proposito di tutto ciò che sto per raccontarvi.

Siccome la faccenda è spinosa e piuttosto ampia, siccome le cose da dire, e da ricordare, sono tante, procederò con un certo ordine, se non altro per mantenere un mio ordine mentale, ovvero analizzerò ad uno ad uno i tre principali e recenti accadimenti che ci fanno capire che questo non è un paese per grassi: la vicenda del ragazzino napoletano seviziato ad aria compressa, il cyber-bullismo perpetrato dal nostro Vice Presidente del Senato, l’Onorevole Gasparri, e la questione del Ministro della Salute Belga, aspramente criticata e messa in discussione perchè obesa.

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